L’Umbria è l’unica regione italiana ad aver ottenuto il marchio DOP
per la produzione oleicola su tutto il territorio.
L’olivo è presente in Umbria con circa 6 milioni e mezzo di esemplari.
A livello normativo la DOP prevede cinque sottodenominazioni geografiche: “Colli Assisi-Spoleto”, “Colli Martani”, “Colli Amerini”, “Colli del Trasimeno” e “Colli Orvietani”.
Attualmente la “Fascia Assisi-Spoleto” è lunga 40 chilometri per 9 mila ettari di coltivazione e ospita circa un milione e mezzo di olivi (il 23% dell’intera produzione umbra).
Questa zona è considerata il cuore della produzione di extra vergine di qualità nel Mediterraneo.
I primi a coltivare olio in territorio umbro furono gli Etruschi intorno al VII secolo a.C. a cui seguirono i Romani. A partire dal XIII secolo, con San Francesco, l’olivo divenne anche un simbolo di pace.
Il sistema di allevamento delle piante, il metodo di potatura e la raccolta manuale rendono unico il paesaggio, con pendii e terrazzamenti, tra i 250 e i 500 metri d’altitudine, dove forti escursioni termiche tra giorno e notte stimolano l’abbondante produzione di polifenoli.
L’olio che viene prodotto è un blend di varietà Moraiolo, Frantoio e Leccino e presenta inconfondibili caratteristiche organolettiche: amaro, piccante e di grande struttura, con forti note vegetali che richiamano l’erba appena tagliata, il carciofo e un gradevole finale mandorlato.
Al Moraiolo (da “muretto”) si devono il colore giallo oro con riflessi verdognoli, l’aroma fruttato e il sapore armonico, con il finale amaro e piccante.
Dai piccoli frantoi alle grandi realtà, sono centinaia le aziende olivicole situate in quest’area.
La Fascia Olivata Assisi-Spoleto è stata inserita nel programma Giahs della Fao.
Un vero e proprio patrimonio unico e irripetibile, risultato millenario di cultura non di natura spontanea, un’opera “combinata della natura e dell’uomo”.